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La Storia

Un maniero del 1400 immerso nella collina vicino al Marchesato di Saluzzo e ai piedi della Valle Varaita

Con storia e favola alle spalle, un bosco secolare che con la propria imponenza avvolge e protegge…Benvenuti nella storia del Castello Rosso di Costigliole Saluzzo. Costruito sulle rovine dell’antico Castello dei Costanzia (distrutto nel 1487), il Castello Rosso viene terminato intorno al 1625 dai Conti Crotti. A fine secolo, nel 1693, l’esercito francese in ritirata verso Torino, dopo l’inutile assedio di Cuneo, rade praticamente al suolo Costigliole Saluzzo, lasciando indenni soltanto sei costruzioni; il paese risentirà delle conseguenze del passaggio delle truppe francesi fino ai primi decenni del 1700.

Corpo centrale di ben tre castelli, il Castello Rosso costituiva la residenza dei signori del paese, mentre gli altri due, l’attuale castello Reynaudi e il Castellotto, rappresentavano il complesso di difesa che con due baluardi che si protendevano verso la pianura, proteggevano il paese sottostante per lo più ancora adagiato sulla collina.

Questo adattamento a residenza signorile datava ormai da molti anni, infatti, alcune parti che si salvarono dalla distruzione dei Savoia mostrano ancora oggi un prezioso affresco attribuito al Maestro d’Elva. In onore della sua “castellana” il parco è stato sistemato alla francese e, in onore al passato della regione e della famiglia, il complesso ha assunto una forma medioevaleggiante con torri, cortine e bertesche, accuratamente riprodotte sull’esempio di edifici storici.

I lavori di restauro, terminati nel 1997, hanno cercato di glissare dolcemente fra le diversissime epoche che separano la costruzione originale dai giorni nostri ottenendo il risultato desiderato, un antico castello dalle moderne vesti.

Oggi la struttura comprende l’Hotel, il Ristorante, il Meeting Center e il Centro Benessere. All’interno del castello si presenta un raro affresco attribuito ad Hans Clemer, detto il Maestro d’Elva, altre aree della struttura sono arricchite da affreschi databili ad inizio 800.

Arte e Natura

Il Maestro d’Elva

Al secondo piano del Castello Rosso, fra misteriose scale che portano alle torri e le preziose camere in stile antico, si presenta un raro affresco attribuito ad Hans Clemer, detto il Maestro d’Elva. Questo dipinto, che viene datato alla fine del secolo XV, raffigura la Madonna con il Bambino, Maria Maddalena che sorregge una pisside e S. Caterina.

Affresco al piano 2° del Castello Rosso
Hans Clemer, detto Maestro d’Elva (Fiandre, ante 1480 – Piemonte, post 1512), è stato un pittore fiammingo naturalizzato francese attivo in Piemonte nella zona di Saluzzo. Fu esponente della pittura gotico-fiamminga ma risultano scarsi i documenti riguardanti la sua nascita. Il percorso artistico di Hans Clemer è molto articolato, attento a soluzioni tecniche innovative molto all’avanguardia per l’epoca. Intorno al 1490 risulta essere già operante nelle valli del Marchesato di Saluzzo e, in particolare, nella Valle Maira. Meta di numerosissimi appassionati d’arte la chiesa parrocchiale di Elva, nella quale si può ammirare il ciclo di affreschi rappresentanti scene della vita di Maria e una maestosa Crocifissione, databile al 1493. Questo capolavoro gli valse il titolo di Maestro di Elva ma la presenza dell’artista, diffusa in gran parte del territorio del marchesato, è comprovata da una serie di opere che spaziano dai soggetti religiosi alle raffigurazioni storico-mitologiche.

La Pala della Madonna della Misericordia (1499/1500) Saluzzo, Casa Cavassa

Nello stesso periodo fu chiamato a prestare la sua opera nel capoluogo del marchesato: Saluzzo. Qui Hans Clemer realizzò le sue ultime opere comunemente datate entro il 1511-1512. Oltre ai dipinti presenti sulla facciata della Cattedrale di Saluzzo realizzò anche il decoro “à grisaille” sulla facciata di Casa Cavassa e la Pala della Madonna della Misericordia.

Gli affreschi sulla scala della torre nord

Dal quarto piano del Castello Rosso si accede alle piccole scale che portano alla torre nord.
Le pareti di questa salita sono arricchite da affreschi databili inizio 800 dei quali però non abbiamo notizie certe. Tali dipinti raffigurano frati. Magica l’atmosfera che si respira scalino dopo scalino e sfocia sulla cima della Torre nord che, dominando l’infinita pianura, lascia senza fiato dalla bellezza! Che dire…tutto da scoprire!

La Chiesa del Belvedere

A poche centinaia di passi dal Castello Rosso, parte della proprietà, si trova la Chiesetta del Belvedere. Questa costruzione è un’autentica opera d’arte edificata in epoca contemporanea al castello. Originariamente destinata a cappella funeraria della famiglia Crotti, la Chiesetta del Belvedere rappresenta oggi un esempio di rara e ricercata architettura. Ancora da ristrutturare, ma parte integrante di un progetto futuro, oggi la si può ammirare in tutta la sua antica bellezza originale.

Il Grifone dei Crotti

A protezione del castello e dei suoi ospitati, in posizione strategica sul tetto, si erge fiero un enorme grifone in rame, antico stemma della dinastia dei Crotti. Tale figura mitologica, irta sulla parte più alta del maniero, oltre all’evidente valore simbolico vuole testimoniare la secolare arte nella lavorazione del ferro, dei metalli, bronzi e legno, tipica della Valle Varaita. Suggestivo il risveglio dalle camere del secondo piano del castello, che all’alba ricevono il primo buongiorno proprio da lui, silenzioso custode di tutta la storia del maniero.

La Torre del Pensiero

Sull’angolo del parco del Castello Rosso, che domina il vicino Castello Reynaudi, si può scoprire una deliziosa Torre. Purtroppo le informazioni storiche su questa piccola costruzione sono avvolte dal mistero ma… a noi del Castello Rosso mistero e favole piacciono molto. La Torre oggi ha il compito di rendere indimenticabili magici romantici momenti per le coppie che desiderano sognare, appartati a lume di candela, con ottimo vino e cibo… complice un panorama mozzafiato.Il Maestro d’Elva
Al secondo piano del Castello Rosso, fra misteriose scale che portano alle torri e le preziose camere in stile antico, si presenta un raro affresco attribuito ad Hans Clemer, detto il Maestro d’Elva. Questo dipinto, che viene datato alla fine del secolo XV, raffigura la Madonna con il Bambino, Maria Maddalena che sorregge una pisside e S. Caterina.

Il Bosco

“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.”
Bernardo di Chiaravalle, XII sec. (monaco cistercense)

Sarà perché il legno è sempre stato uno dei principali strumenti di sostentamento di queste terre, sarà perché in noi è viva la convinzione che la natura sia arte, e gli alberi e i frutti della natura siano pepite d’oro oppure, sarà la concretezza delle nostre radici contadine ma nulla ci appare più bello e forte del nostro Parco nel Bosco del Castello Rosso: energia pura. Questo offriamo ai nostri clienti, l’energia di alberi secolari che guardano fieri lo stesso cielo da centinaia di anni. Passeggiare nel nostro parco Vi farà comprendere queste parole…Il Bosco

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